CALDAIA A BIOMASSA
Aspetti tecnici
La biomassa è una fonte energetica rinnovabile ampiamente disponibile sul nostro territorio e può essere utilizzata per produrre calore. Attualmente in commercio sono disponibili diversi modelli di impianti funzionanti con le principali tipologie di combustibile vegetale:
- legna da ardere: pezzatura in diverse dimensioni. Il costo è di ca. 14-16 euro per quintale;
- cippato: scaglie di legna di 3-4 cm ricavati da una frantumazione meccanica. Il prezzo varia da 1,5 a 6 euro al quintale;
- pellet: cilindretti di legno ottenuti con segatura pressata, derivante da residui di lavorazione. Hanno un contenuto energetico maggiore al cippato e alla legna ordinaria in quanto presentano un minore contenuto di acqua. Il costo varia tra i 25 e i 35 a quintale.
L'impianto
Gli impianti si differenziano in modo sostanziale fra loro a seconda della potenza e del tipo di biomassa utilizzata. Generalmente un impianto è costituito da un bruciatore, un accumulatore termico, un boiler per l'acqua calda sanitaria e una centralina di controllo.
La combustione della legna può essere molto inquinante. Pertanto è importante ridurne l'impatto. A tal fin è opportuno acquistare moderne caldaie ad alta tecnologia (ad esempio a fiamma inversa o rovescia) che sono progettate per ottenere la combustione quasi perfetta della legna e quindi emissioni contenute.
Per le caldaie a legna da ardere il caricamento del combustibile avviene manualmente, mentre per caldaie a cippato e pellet, il caricamento può avvenire automaticamente per mezzo di appositi dispositivi meccanici che consentono la movimentazione dei combustibili dal luogo di stoccaggio fino alla caldaia. Le attuali caldaie a legna sono dotate di accensione automatica e di sistemi per la pulizia degli scambiatori di calore, per la rimozione automatica delle ceneri in modo da limitare e facilitare gli interventi manuali di pulizia.
Prima di procedere al dimensionamento dell'impianto, è consigliabile migliorare, ove possibile, l'isolamento termico dell'edificio. In questo modo la potenza da installare sarà minore e di conseguenza si otterrà un maggior risparmio energetico ed economico.
È bene ricordare che nelle nostre zone l'impianto a biomassa si presta bene all'integrazione con un sistema solare termico.
Nel panorama del riscaldamento domestico con la legna, i termocaminetti e le moderne stufe a doppia combustione sono oggi l'evoluzione dei dispositivi tradizionali. Per i primi la potenza varia da 25 kW a 35 kW per superfici riscaldabili variabili da 100 a 200 mq e con rendimenti oscillanti dal 65% all'80%. Le stufe a legna hanno generalmente potenze inferiori e rendimenti tra il 75% e l'85%. I consumi di legna variano in funzione della dimensione del locale da riscaldare. Ad esempio, per riscaldare un locale di 80 mq occorrono circa 5 Kg di legna all'ora, mentre per riscaldare 200 mq occorrono circa 11 Kg di legna all'ora, ipotizzando un rendimento dell'80% ed edifici poco coibentati.
Aspetti tecnici
La biomassa è una fonte energetica rinnovabile ampiamente disponibile sul nostro territorio e può essere utilizzata per produrre calore. Attualmente in commercio sono disponibili diversi modelli di impianti funzionanti con le principali tipologie di combustibile vegetale:
- legna da ardere: pezzatura in diverse dimensioni. Il costo è di ca. 14-16 euro per quintale;
- cippato: scaglie di legna di 3-4 cm ricavati da una frantumazione meccanica. Il prezzo varia da 1,5 a 6 euro al quintale;
- pellet: cilindretti di legno ottenuti con segatura pressata, derivante da residui di lavorazione. Hanno un contenuto energetico maggiore al cippato e alla legna ordinaria in quanto presentano un minore contenuto di acqua. Il costo varia tra i 25 e i 35 a quintale.
L'impianto
Gli impianti si differenziano in modo sostanziale fra loro a seconda della potenza e del tipo di biomassa utilizzata. Generalmente un impianto è costituito da un bruciatore, un accumulatore termico, un boiler per l'acqua calda sanitaria e una centralina di controllo.
La combustione della legna può essere molto inquinante. Pertanto è importante ridurne l'impatto. A tal fin è opportuno acquistare moderne caldaie ad alta tecnologia (ad esempio a fiamma inversa o rovescia) che sono progettate per ottenere la combustione quasi perfetta della legna e quindi emissioni contenute.
Per le caldaie a legna da ardere il caricamento del combustibile avviene manualmente, mentre per caldaie a cippato e pellet, il caricamento può avvenire automaticamente per mezzo di appositi dispositivi meccanici che consentono la movimentazione dei combustibili dal luogo di stoccaggio fino alla caldaia. Le attuali caldaie a legna sono dotate di accensione automatica e di sistemi per la pulizia degli scambiatori di calore, per la rimozione automatica delle ceneri in modo da limitare e facilitare gli interventi manuali di pulizia.
Prima di procedere al dimensionamento dell'impianto, è consigliabile migliorare, ove possibile, l'isolamento termico dell'edificio. In questo modo la potenza da installare sarà minore e di conseguenza si otterrà un maggior risparmio energetico ed economico.
È bene ricordare che nelle nostre zone l'impianto a biomassa si presta bene all'integrazione con un sistema solare termico.
Nel panorama del riscaldamento domestico con la legna, i termocaminetti e le moderne stufe a doppia combustione sono oggi l'evoluzione dei dispositivi tradizionali. Per i primi la potenza varia da 25 kW a 35 kW per superfici riscaldabili variabili da 100 a 200 mq e con rendimenti oscillanti dal 65% all'80%. Le stufe a legna hanno generalmente potenze inferiori e rendimenti tra il 75% e l'85%. I consumi di legna variano in funzione della dimensione del locale da riscaldare. Ad esempio, per riscaldare un locale di 80 mq occorrono circa 5 Kg di legna all'ora, mentre per riscaldare 200 mq occorrono circa 11 Kg di legna all'ora, ipotizzando un rendimento dell'80% ed edifici poco coibentati.
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